Giovedì 17 gennaio 2019, il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge sul Reddito di cittadinanza (Rdc) e su Quota 100. Prevede un reddito minimo garantito di 500 euro al mese per chi vive da solo. Per le famiglie più numerose sono previste altre soglie, calcolate secondo parametri di equivalenza. È inoltre previsto un contributo per l’affitto che può raggiungere i 280 euro al mese. Per ottenere il Reddito di cittadinanza bisogna rispettare alcuni requisiti economici e di residenza. Si potrà fare domanda del Reddito di cittadinanza a partire dal 6 marzo 2019 recandosi presso un ufficio postale, presso un CAF o in via telematica. La distribuzione del Rdc inizierà il 27 aprile. Il sussidio dura 18 mesi e può essere rinnovato per altri 18 dopo un mese dalla scadenza del primo.
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MODELLO DI DOMANDA – MODELLO RDC/PDC COM RIDOTTO – MODELLO RDC COM RISTRETTO
COS’È IL REDDITO DI CITTADINANZA
Il Rdc si compone di due parti. Una economica, che ha lo scopo di garantire un reddito minimo e di contribuire alle spese di affitto. L’altra è il Patto per il lavoro e per l’integrazione sociale. Le entità dei contributi economici che leggerete qui sotto si riferisco a una famiglia composta da un solo individuo. Per le famiglie di dimensione maggiore tutto va moltiplicato per dei coefficienti di equivalenza stabiliti dal decreto.
Il sostegno economico è strutturato in questo modo:
Il beneficio complessivo non potrà essere comunque inferiore a 480 euro l’anno.
Questi sono i tempi di assegnazione e durata:
RDC: I REQUISITI PER OTTENERLO
Oltre ad essere maggiorenni, per ottenere il reddito di cittadinanza bisogna rispettare altri requisiti. Alcuni sono di carattere economico e riguardano il reddito e il patrimonio della famiglia. Altri sono requisiti di residenza, e riguardano il richiedente.
I requisiti di reddito e patrimonio familiari sono i seguenti:
Per quanto riguarda il reddito familiare, la soglia di 6 mila euro riguarda una famiglia con un solo componente. Per altre dimensioni, la soglia va moltiplicata per i coefficienti di equivalenza stabiliti dal decreto. Per la pensione di anzianità la soglia sale a 7.560 euro. E per le famiglie che devono pagare l’affitto sale a 9.360 euro.
Per quanto riguarda la soglia massima del patrimonio finanziario, questa viene aumentata di 2 mila euro per ogni componente successivo al primo, fino a un massimo di 10 mila euro. E di mille euro per ogni figlio successivo al secondo. E di 5mila euro per ogni componente con disabilità.
Ci sono requisiti anche per quanto riguarda il godimento di beni durevoli come auto, moto e barche. Nessun componente del nucleo familiare deve essere intestatario a qualunque titolo o avere piena disponibilità di:
Dal vincolo sono escluse le auto e le moto acquistati in favore delle persone con disabilità, e cioè per cui è prevista l’agevolazione fiscale a tale scopo.
E questi sono i requisiti di residenza del richiedente:
LA SCALA DI EQUIVALENZA
Come abbiamo visto in precedenza, alcuni requisiti e livelli di contributo massimo dipendono dai parametri della scala di equivalenza. Quando nel decreto si dice che per accedere a Rdc il reddito annuo della famiglia non deve superare i 6 mila euro, si riferisce a una famiglia composta da una sola persona. Per definire il limite per famiglie di dimensione superiore bisogna moltiplicare i 6 mila euro per la somma dei parametri di equivalenza.
I parametri di equivalenza sono:
La somma non può superare il livello massimo di 2,1.
PATTO PER IL LAVORO E PER L’INCLUSIONE SOCIALE
Oltre ad una parte economica, del Reddito di cittadinanza fanno parte anche il Patto per il lavoro e il Patto di inclusione sociale. Entrambi verranno definiti dai servizi competenti, e coinvolgeranno tutti i membri maggiorenni della famiglia. Oltre alla sottoscrizione del Patto, i maggiorenni della famiglia dovranno anche sottoscrivere la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro.
Il Patto per il lavoro consiste di diverse attività volte alla ricerca di una nuova occupazione. E in particolare:
Qualora il problema di integrazione non fosse esclusivamente lavorativo, i servizi attuerebbero con i beneficiari il Patto per l’inclusione sociale che, oltre a interventi di riqualificazione professionale, possono comprendere ore di servizio alla comunità locale e il completamento degli studi.
Sono esclusi da questi obblighi i pensionati e i disabili. E chi debba curare un bambino con meno di tre anni di età o un soggetto con gravi disabilità.
Il Patto per il lavoro e il Patto per l’inclusione sociale dovranno essere rispettati per il mantenimento del beneficio economico.
Nella ricerca di una professione il beneficiario del reddito di cittadinanza sarà affiancato da un tutor che lo indirizzerà. Questo figura professionale è il navigator. Questi ultimi saranno assunti da Anpal Servizi (Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro), con un contratto di collaborazione biennale. Il Governo si è impegnato a stabilizzarli trovando nuove risorse.
Il navigator dovrà conoscere a fondo le regole e i benefici del suo ruolo, gli incentivi e indennità di disoccupazione. E dovrà aver sviluppato precise conoscenze tecniche e legali. E la capacità di determinare le competenze professionali dei beneficiari del reddito di cittadinanza.
RDC: OFFERTA DI LAVORO CONGRUA
Per definire un’offerta di lavoro come congrua, la stessa deve avere alcune caratteristiche di conformità con le competenze lavorative del richiedente e con la distanza del nuovo lavoro dal luogo dove abita:
Alla regola della distanza fanno eccezione del famiglie con disabili, per cui le offerte non potranno essere mai più distanti da casa di 250 km.
La Carta Rdc
Il Reddito di cittadinanza verrà erogato sulla Carta Rdc, molto simile a una carta Postepay Standard. La Carta Rdc è una carta prepagata con cui si potranno:
Con la carta Rdc non sarà possibile effettuare spese per il gioco d’azzardo.
RDC: SANZIONI E DECADENZA
Sono previste sanzioni per chi non rispetta le regole previste per l’assegnazione e il mantenimento del Reddito di cittadinanza che possono arrivare fino alla decadenza del beneficio. E anche la reclusione in carcere fino a un massimo di 6 anni.
Per la mancata comunicazione di variazioni di reddito o di patrimonio che implicherebbero la perdita o la variazione dell’assegno mensile si rischia da 1 a 3 anni di carcere.
Chi ha presentato documenti o rilasciato dichiarazioni false per ottenere il Reddito di cittadinanza rischia da 2 a 6 anni di reclusione.
Dal momento della condanna il Reddito di cittadinanza verrà revocato, e quanto ricevuto in maniera indebita dovrà essere restituito. E non potrà essere di nuovo richiesto prima di 10 anni dalla condanna.
Per comportamenti non rispettosi del Patto per il lavoro e di quello per l’integrazione sociale si rischia la riduzione del contributo economico.
CHI NON HA DIRITTO AL REDDITO DI CITTADINANZA
Non hanno diritto al Reddito di cittadinanza i detenuti, per tutta la durata della pena. E chi è ricoverato in lunga degenza o in strutture residenziali a carico dello Stato o di altre amministrazioni pubbliche. Non ne hanno diritto anche i nuclei familiari con un disoccupato per dimissioni volontarie, fatta eccezione per quelle avvenute per giusta causa.